Inaugurata a Fano, nella ex Chiesa San Michele all’Arco di Augusto, la mostra “Le acqueforti di Edgardo Travaglini”, con la presentazione del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Fabio Tombari, dell’assessore alla cultura Franco Mancinelli e dello storico dell’arte Franco Battistelli. Sarà aperta fino il 7 settembre. Come ha scritto il critico Giuseppe Marchiori: “Nella selva della grafica attuale i “fedelissimi” diventano sempre più rari. E uno di questi “puri” è certamente Edgardo Travaglini, uscito dalla prestigiosa scuola urbinate. (…) Sono figure simboliche di un mondo inventato, che assume caratteri orientali; un mondo vario e diverso, in cui ciascuno può perdersi in cosmiche fantasticherie, in esoteriche evocazioni, viaggiando finalmente per itinerari, segnati da moduli antichi e da sigle emblematiche, non percorsi da incisori e silografi d’italica stirpe. E’ l’Oriente, il favoloso Oriente, visto in una specie di tappeto magico o di scacchiera animata da mobili caselle con draghi e mostruosi pesci nipponici, e che racchiude, sotto il titolo di “Ritmo antico”, una preziosissima scelta di 42 invenzioni grafiche, ispirate in gran parte dal mondo misterioso visto attraverso le lenti del microscopio”. Edgardo Travaglini è nato a Fano il 4 dicembre 1934. La sua formazione incisoria avviene a Urbino, dove frequenta l’Istituto di Belle Arti per la Decorazione e l’Illustrazione del Libro specializzandosi nella tecnica incisoria della Calcografia (acquaforte) con Leonardo Castellani. Ha inventato una lettura del Duca Federico, del Palazzo Ducale, del mondo artistico urbinate cui è legato per la vita e per le ragioni del suo operare: una rivisitazione culturale, spirituale, visiva del rinascimento urbinate.
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