Mille e più anni fa il mio mondo fu distrutto: non fu una catastrofe naturale o una guerra nucleare o una cosa qualunque. Iniziammo a non credere più a noi stessi, ai nostri sentimenti, all'amore e così fu: il pianeta verde e florido d'amore si cancellò nel nulla.
Dopo mille anni ancora sono alla ricerca dell'amore, non posso invecchiare e neppure morire; la condanna ad amare un sogno si fa sempre più pesante. Cerco un solo sorriso, due occhi profondi e veri da poterci perdere il lume della ragione e perdermi dietro essi nell'ardore dei sentimenti, un corpo idilliaco che mi faccia sognare ancora ed una mente così vera e forte che mi prenda per mano e mi trascini via lontano sulle ali della fantasia.
Piccolo fiore dal nettare inebriante che sconvolgi la mia mente ogni dì, creatura dei sogni, dea dell'amore che abbracci con il tuo sorriso questo mondo che non ha più fede, solo se potessi parlarti e toccarti sulle mani per sentire il calore di un amore che nasce, vorrei morire mille volte ancora sulla tua bocca per poter rinascere sempre e scoprire il segreto della vita accanto a te innominabile dea; correre a piedi nudi sulla sabbia fredda della sera che il sole ora non riscalda, per sentire il calore del tuo corpo, e vivere la notte amandoti fino al levar del nuovo sole e continuare quel sogno che solo tu, iridescente creatura, mi fai vivere. E se un giorno dovessi venir morso dal pessimismo e cader dalle labbra tue, che Dio possa aver pietà di me e porti con sé la mia anima invecchiata e morta.
Scalare le montagne, solcare gli oceani e sentire quel silenzio così profondo nell'addormentarmi sul tuo seno e credere, credere ancora che gli angeli sono ancora qui e tu ne sei la prova inconfutabile, e nel contesto della vita sapere con certezza che in mezzo all'immensità del mare dei sentimenti c'è un'isola che porta il tuo nome. E se nei tuoi pensieri dovessi trovare il mio nome, guardati attorno e scoprirai i miei occhi.
Franco Apicella