Si sente tanto parlare di questo calvario che affligge tante persone, soprattutto di sesso femminile. Vorrei tentare di sottrarre qualche vittima a questo funesto aggressore, convinto come sono che molte persone che ne soffrono credano spesso in origini sbagliate della loro emicrania. E anche perché, in base alle mie esperienze di ex-vittima, ritengo di avere qualche suggerimento da dare. Al di là di quanto asseriscono medici e farmacisti, quando non è originato da dichiarate cause fisiche il mal di testa è un evidente sintomo di qualcosa che non va nell'altra parte componente dell'umano, cioè la parte interiore. Così provo a fare qui una lista delle varie cause che danno origine a questo fastidio, cause della cui maggior parte ho fatto conoscenza in prima persona per circa trenta anni: quando più o meno ogni settimana veniva a tenermi compagnia questo non molto gradito compagno di viaggio. Se non è originato da cause fisiche, il mal di testa nasce dai conflitti interiori, dai contrasti, dalle lotte che non abbiamo risolto all'interno di noi stessi. Diventa allora la valvola di sfogo che permette al cervello, per qualche ora, di staccare l'attenzione per poter in questo modo riposare un po'. E' la reazione all'accumulo insistente di tante, troppe tensioni protrattesi per giorni. Passerà certo, ma in modo definitivo soltanto quando: 1) Avremo risolto quei problemi che ogni giorno sappiamo che “ci avvelenano l'esistenza”, come si dice; quando cioè saremo capaci di vivere giorno per giorno con semplicità le cose ordinarie della vita, senza più rinviare, senza più rinunciare, senza più paura di rischiare, senza rimpiangere. 2) Quando sapremo amare quando amiamo. 3) Quando sapremo crederci quando qualcuno ci dice che ci ama. 4) Quando riusciremo ad avere fiducia nella vita e nel prossimo. 5) Quando riusciremo ad osare quando vorremmo. 6) Quando non avremo più bisogno di ricorrere al solito alibi per non fare una cosa. 7) Quando infine non avremo più bisogno dell'altrui conferma per i nostri comportamenti, riuscendo a vincere con la sola nostra forza di volontà; poiché nessuno può realmente guarirci – se non noi stessi – da quella tendenza innata a sentirci vittime, stato che “ci fa sentire così bene” perché ci sentiamo al centro dell'attenzione. In questo caso non diventa altro che una forma di violenza che usiamo sulla persona che è a noi più prossima; e le forme di violenza, si sa, sono come i nodi: prima o poi tornano tutti al pettine. Le stesse cause e la stessa terapia si possono applicare anche a tante altre cosidette sofferenze croniche.
Giuseppe Matteucci
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