A volte, quando riesco ad entrare nel mio profondo, mi ritengo fortunato perché pur con la consapevolezza dei miei “errori”, se così si possono definire, e della non felice situazione del momento, convivo con umiltà e tristezza in perfetta armonia. Mi ritengo fortunato per aver conosciuto tante persone durante il mio cammino ed essere riuscito con alcune di loro ad instaurare e consolidare nel tempo un'autentica amicizia. Mi ritengo fortunato per essere stato in tante circostanze molto amato ed aver potuto amare loro nella maniera che io ritenevo giusta. Per essere riuscito a capire sempre le motivazioni che mi hanno fatto crescere in fretta. Per poter piangere della mia fragilità nello stesso modo di un fiore quando viene calpestato. Per aver, seppur nel mio piccolo, fatto contento qualcuno. Per aver parlato con gente che si sente tranquilla, che dice di credere in Dio e di essere in pace con tutti. Anche quando non riesco ad entrare nel mio profondo, mi ritengo fortunato nel sapere che esistono quelli senza verità, vivendo di illusioni e superficialità. Di altri che credono di fare del bene e disposti ad aiutare, ma con l'unica squallida pretesa di guadagnarci a favore. Mi ritengo fortunato di poter continuare a coltivare certi sogni che prima o poi si potrebbero avverare. Mi ritengo fortunato di essere nato anche se a volte qualcuno avrei preferito non averlo mai incontrato. Forse vi sembrerà un gioco di parole, ma… l'assoluta certezza parla chiaro. Basterebbe così poco per essere felice. Basterebbe ancor meno per regalare ai nostri cuori quella splendida gioia venuta da un sorriso. Mi ritengo fortunato perché comunque continuerò a credere che ci sarà sempre il tempo di cambiare e ritrovare quei giusti valori che da sempre hanno contraddistinto la nostra personalità.
Fausto Polverari
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