Qualche giorno fa il portavoce del sindaco ha scritto al Carlino, che aveva sollevato il caso, riconoscendo l'errore del Comune nell'intestazione della targa stradale di Muraglia dedicata allo scrittore Dino Garrone (indicato come D. Garone) e promettendo l'avviamento della pratica per la doverosa rettifica. Questo avrebbe comportato una complicata trafila burocratica con la Prefettura, la modifica dello stradario e forse la correzione della carta di identità per tutti i residenti in quella strada. Ma il Carlino e il portavoce non avevano fatto i conti con la professoressa Maria Teresa Badioli (“memoria storica” di Pesaro e collaboratrice dello Specchio), che conserva un librone con i nomi di tutti i “maturi” del Liceo Classico “Mamiani” negli ultimi 123 anni: fra cui anche i fratelli Edoardo e Guido Garone (con una sola “erre”). Un nostro ulteriore controllo con l'ultimo discendente dello scrittore, il dott. Renato Gennari (figlio della sorella Carla), ha permesso di accertare che in effetti il vero nome della famiglia era “Garone”, ma il papà – al tempo del trasferimento a Pesaro – aveva deciso autonomamente di modificarlo con due “erre”: non è chiaro se per simpatia con l'omonimo personaggio del libro “Cuore” o per altri motivi. E con questo nome il geniale scrittore nato a Novara, vissuto in giovinezza a Pesaro, e scomparso a Parigi per un tragico incidente nel 1931, a soli 27 anni, è stato sempre conosciuto dagli amici, i letterati e i critici (Lo Specchio gli ha fra l'altro dedicato due pagine nel numero di ottobre 2003, ripubblicando anche “Macello”: uno dei suoi racconti più belli, con illustrazioni di Mario Logli). La circostanza è stata definitivamente confermata dall'estratto dell'atto di nascita, subito richiesto dall'amministrazione locale al Comune di Novara. E adesso bisogna decidere se modificare la targa indicando il nome d'arte “Dino Garrone”, seguito tra parentesi dal nome di nascita “Edoardo Garone”, o viceversa. Maria Teresa Badioli non perdona...
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