Vicino a Cracovia c'è una miniera che si può visitare scendendo col montacarichi nei suoi meandri. Alcuni corridoi sono vecchi e proibiti; altri, fiocamente illuminati, si possono percorrere con una guida che ci porta dentro la miniera di sale dove, il secolo scorso, uomini, senza respiro, scolpirono immagini del presepe quasi a grandezza reale. Proibito toccare, e men che meno prendere cristalli di sale.
Misi le mani dietro la schiena per rispetto e per far capire che avevo letto il cartello. Guardavo commossa una tale luminosa meraviglia e mi veniva spontaneo pregare per quelle vite di sacrificio oscure e alla fine malate che, in tutti gli anni di lavoro, ci avevano dato tanto.
Mi sento appoggiare nel cavo della mano un cristallo. Lo stringo, mi volto e vedo una decina di minatori, neri come la parete, che tutti in fila sorridevano. Così non seppi mai chi me l'aveva dato.
Ringraziai con il cristallo nel pugno e lo appoggiai sul cuore.
Ora è a cas, chiuso in un barattolino di vetro, e guai a chi me lo apre, lo consuma o lo perde. Ogni Natale lo guardo. Il mio Natale comincia da lì.
Maria Tombari
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