Avevano prenotato, attraverso un'agenzia, una cena presso un ristorante di Pesaro al prezzo di £. 30.000. La cena prevedeva un buffet con servizio. Ma gli ospiti, non soddisfatti del pasto, per reazione hanno saccheggiato la cucina e la cantina del ristoratore. Per tutto quanto avvenuto l'agenzia ha ritenuto di non dover pagare nulla poiché gli accordi verbali intercorsi prevedevano un menù più abbondante e soddisfacente.
Il caso è finito all'Associazione consumatori su segnalazione dell'impresa di ristorazione. I consumatori sono tenuti a pagare il conto poiché non è stato concordato per iscritto un menù, almeno di riferimento, cui riferirsi per le lamentele. Volendo si potrebbe richiedere uno sconto, ma la cena è stata servita e consumata e quindi va pagata. Se in sede conciliativa non sarà possibile addivenire ad alcun accordo spetterà al giudice dirimere la controversia.
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